Dopo il grave incidente in montagna, avvenuto quasi due anni fa, dove mia moglie ha perso il braccio sinistro, io salvo per miracolo, sono riuscito a soccorrerla, abbiamo visto l’inferno, ho avuto paura che non sarei più ritornato in montagna, tutto è cambiato, niente è più come prima, qualcosa si è rotto per sempre nel profondo dell’Anima. Un vuoto che non riesco a colmare, i ricordi mi riportano a quel giorno, alle mani sporche di sangue, il rombo assordante dell’elicottero, mi assale un dolore profondo da mancare il respiro, ci sono ferite che non guariscono, rimangono aperte per sempre. Mi chiedo perché? Dove mi sta portando tutto questo? Sento che questa sofferenza mi sta indirizzando da qualche parte che ancora non percepisco è lontana, soffocata da un velo di tristezza, di malinconia. Mi appare ogni notte quella Luce splendente quando il dolore di quei ricordi si fa insopportabile, riesco quasi a toccarla percepisco quella dimensione come un luogo di pace, di serenità dove sei luce e puoi attraversare ogni cosa, come il vento che soffia tra i picchi e i dirupi, come l’acqua che scorre violenta e leggera giù per la valle e mi ritrovo tra le mie montagne nel mio infinito camminare per arrivare lassù dove le cime si uniscono all’Infinito cielo, dove le Anime si trasformano in stelle.
Ogni volta che ritorno in montagna sento di percorrere una strada, quel giusto sentiero che mi porterà oltre quella Luce di un bianco splendente che ho visto quel giorno dove tutto sembrava finisse. Me ne andrò sereno, cosciente di trovare la pace, libero dai pensieri della mia mente, lascerò questo mondo che mi ha preso tanto, si è preso i miei sogni. Continuerò, sino al mio ultimo respiro, ad attraversare valli, montagne, prati e boschi infiniti, cascate e ruscelli di acque sorgive, cristalline e argentate che rispecchiano il cielo e la luce splendente che ho visto quel giorno dove tutto ha avuto inizio e dove tutto finisce.